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      E coll'aiuto e moneta della Chiesa di Roma, e col tesoro, che·ll'avea grandissimo, e coll'aiuto del re di Francia, invitò alla detta impresa tutta la buona gente di Francia e d'Italia; e' Viniziani col loro isforzo vi doveano venire; e lo re col detto navilio, e con XL conti, e con Xm cavalieri dovea e s'apparecchiava di fare il detto passaggio il seguente anno avenire. E di certo gli venia fatto sanza riparo o contasto niuno, che 'l Paglialoco nonn-avea podere, né in mare né in terra, di risistere alla potenzia e apparecchiamento del re Carlo, e già grande parte della Grecia era sollevata a rubellazione. Avenne, come piacque a·dDio, che fu sturbata la detta impresa per abattere la superbia de' Franceschi, ch'era già tanto montata in Italia per le vittorie del re Carlo, che' Franceschi teneano i Ciciliani e' Pugliesi per peggio che servi, isforzando e villaneggiando le loro donne e figlie; per la qual cosa molta di buona gente del Regno e di Cicilia s'erano partiti e rubellati, intra' quali fu per la sudetta cagione di sua mogliera e figlia a·llui tolte, e morto il figliuolo che·lle difendea, uno savio e ingegnoso cavaliere e signore stato dell'isola di Procita, il qual si chiamava messer Gianni di Procita. Questi per suo senno e industria si pensò di sturbare il detto passaggio, e di recare la forza del re Carlo in basso stato, e in parte gli venne fatto; ch'egli segretamente andò in Gostantinopoli al Paglialoco imperadore per due volte, e mostrogli il pericolo che gli venia adosso per la forza del re Carlo e dello imperadore Baldovino coll'aiuto della Chiesa di Roma, e s'egli volesse credere e dispendere del suo avere e tesoro, disturberebbe i·detto passaggio, faccendo rubellare l'isola di Cicilia al re Carlo coll'aiuto de' rubelli di Cicilia, e cogli altri signori dell'isola, i quali nonn-amavano il re Carlo né·lla signoria de' Franceschi, e collo aiuto e forza del re d'Araona, mostrandogli ch'egli imprenderebbe la bisogna per lo retaggio di sua mogliera, figliuola ch'era stata dello re Manfredi.


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Nuova cronica
Tomo Primo
di Giovanni Villani
pagine 501

   





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