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      E avenne, come fu fatta la detta sconfitta e preso il prenze, che quelli di Surrenti mandarono una loro galea co·lloro ambasciadori a Ruggieri di Loria con IIII cofani pieni di fichi fiori, i quali egli chiamavano palombole, e con CC agostari d'oro per presentare al detto amiraglio; e giugnendo a la galea ov'era preso il prenze, veggendolo riccamente armato e con molta gente intorno, credettono che fosse messer Ruggieri di Loria, sì gli si inginocchiarono a' piedi, e feciongli il detto presente, dicendo: "Messer l'amiraglio, come ti piace, da parte del tuo Comune da Sorrenti ilocati quissi palombola, e stipati quissi agostari per uno taglio di calze: e plazesse a·dDeo com'hai preso lo figlio avessi lo patre; e sacci che fuimo li primi che boltaimo". Il prenze Carlo con tutto il suo dammaggio cominciò a ridere, e disse all'amiraglio: "Per le san Dio, che sont bien fetable a monsignor le roi!". Questo avemo messo in nota per la poca fede ch'hanno quegli del Regno al loro signore.
     
     
     
      XCIV
     
     
      Come il re Carlo arrivò a Napoli colla sua armata, e poi s'apparecchiò per passare in Cicilia.
     
      Il giorno seguente che fu la detta sconfitta lo re Carlo arrivò a Gaeta con LV galee armate e con tre navi grosse cariche di baroni e cavalli e arnesi; e come intese la novella della sconfitta e presa del prenza suo figliuolo, fu molto cruccioso e disse: "Or fost il mort, por se qu'il a falli nostre mandamant!". Ma sentendo la poca fede degli uomini del Regno, e che quegli di Napoli già ciancellavano, e certi corsa la terra e gridando: "Muoia il re Carlo, e viva Ruggieri di Loria!


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Nuova cronica
Tomo Primo
di Giovanni Villani
pagine 501

   





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