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      CXIV
     
     
      Come in Firenze ebbe certa novitade in questo tempo.
     
      Nel detto anno, essendo podestà di Firenze messer Matteo da Fogliano di Reggio, avendo preso e condannato nella testa per micidio fatto uno grande guerriere e caporale, ch'avea nome Totto de' Mazzinghi da Campi, e andando alla giustizia, messer Corso de' Donati con suo seguito il volle torre alla famiglia per forza; per la qual cosa la detta podestà fece sonare la campana a martello; onde s'armarono e trassono al palagio tutta la buona gente di Firenze, chi a cavallo e chi a piè, gridando: "Iustizia, iustizia!". Per la qual cosa la detta podestà aseguì il suo processo, e dove al detto Totto dovea essere tagliata la testa, il fece strascinare per la terra, e poi impiccare per la gola, e condannò in moneta coloro ch'aveano cominciato il romore e impedita la giustizia.
     
      CXV
     
     
      Come furono cacciati i Guelfi d'Arezzo, onde si cominciò la guerra tra' Fiorentini e gli Aretini.
     
      Nel detto anno, del mese di giugno, vacante la Chiesa, e la parte ghibellina presa molta baldanza in Toscana perché non v'era papa, essendo nella città d'Arezzo alquanto tempo dinanzi creato popolo, e fatto uno caporale che chiamavano il priore del popolo, il quale perseguitava molto i grandi e possenti, per la qual cosa messer Rinaldo de' Bostoli cogli altri Guelfi si legarono con messer Tarlato e cogli altri grandi Ghibellini per abbattere il detto popolo. E così feciono, e presono il detto priore, e feciongli cavare gli occhi; per la qual cosa rimasono signori i grandi guelfi e ghibellini; ma i Ghibellini tradirono i Guelfi e gl'ingannarono per rimanere signori, e ordinarono col vescovo d'Arezzo che facesse sua raunata di gente ghibellina di fuori d'Arezzo, e così fece col podere di Bonconte da Montefeltro, e de' Pazzi di Valdarno, e Ubertini; e usciti' Ghibellini di Firenze, una notte vennero ad Arezzo, non prendendosi guardia i Guelfi, e per tradimento essendoli data una porta d'Arezzo, entrarono nella città, e cacciaronne fuori la parte guelfa, e fecesene fare signore.


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Nuova cronica
Tomo Primo
di Giovanni Villani
pagine 501

   





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