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      E fu una ricca e una magna oste, delle più ch'avesse a que' tempi fatta il Comune di Firenze; e stettonvi ad oste XXXIII dì, e andarono di là dalla badia a San Savino, e a quella badia disfeciono il campanile, e tagliarono uno grandissimo e bello albero di savina per dispetto de' Pisani, e per la festa di santo Giovanni feciono correre il palio presso alle porte di Pisa. E fatto intorno a Pisa grande guasto, e arso il borgo dal fosso Arnonico a Pisa, il quale era nobilemente acasato e ingiardinato, si tornarono in Firenze sani e salvi, sanza contasto o riparo de' nimici; e sì era in Pisa il conte da Montefeltro con VIIIc cavalieri, e non s'ardì a mostrare per la viltà che sentiva ne' Pisani, e stette pure alla guardia della cittade.
     
      CLV
     
     
      De' miracoli che apparirono in Firenze per santa Maria d'Orto Sammichele.
     
      Nel detto anno, a dì III del mese di luglio, si cominciarono a mostrare grandi e aperti miracoli nella città di Firenze per una figura dipinta di santa Maria in uno pilastro della loggia d'Orto Sammichele, ove si vende il grano, sanando infermi, e rizzando attratti, e isgombrare imperversati visibilemente in grande quantità. Ma i frati predicatori e ancora i minori per invidia o per altra cagione non vi davano fede, onde caddono in grande infamia de' Fiorentini. In quello luogo d'Orto Sammichele si truova che fu anticamente la chiesa di Sammichele in Orto, la quale era sotto la badia di Nonantola in Lombardia, e fu disfatta per farvi piazza; ma per usanza e devozione alla detta figura ogni sera per laici si cantavano laude; e crebbe tanto la fama de' detti miracoli e meriti di nostra Donna, che di tutta Toscana vi venia la gente in peregrinaggio per le feste di santa Maria, recando diverse 'magine di cera per miracoli fatti, onde grande parte della loggia dinanzi e intorno alla detta figura s'empié, e crebbe tanto lo stato di quella compagnia, ov'erano buona parte della migliore gente di Firenze, che molti benificii e limosine, per offerere e lasci fatti, ne seguirono a' poveri, l'anno più di libbre VIm; e seguissi a' dì nostri, sanza aquistare nulla possessione, con troppa maggiore entrata, distribuendosi tutta a' poveri.


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Nuova cronica
Tomo Primo
di Giovanni Villani
pagine 501

   





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