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      In questo dolore, vergogna e tormento istette il valente papa Bonifazio preso per gli suoi nimici per IIIdì; ma come Cristo al terzo dì risucitò, così piacque a·llui che papa Bonifazio fosse dilibero, che sanza priego o altro procaccio, se non per opera divina, il popolo d'Anagna raveduti del loro errore, e usciti de la loro cieca ingratitudine, subitamente si levaro a l'arme, gridando: "Viva il papa, e muoiano i traditori!"; e correndo la terra ne cacciarono Sciarra della Colonna e' suoi seguaci, con danno di loro di presi e de' morti, e liberato il papa e sua famiglia. Papa Bonifazio vedendosi libero e cacciati i suoi nimici, per ciò non si rallegrò niente, però ch'avea conceputo e addurato nell'animo il dolore della sua aversità: incontanente si partì d'Anagna con tutta la corte, e venne a Roma a Santo Pietro per fare concilio, con intendimento di sua offesa e di santa Chiesa fare grandissima vendetta contra il re di Francia, e chi offeso l'avea; ma come piacque a Dio, il dolore impetrato nel cuore di papa Bonifazio per la 'ngiuria ricevuta gli surse, giunto in Roma, diversa malatia, che tutto si rodea come rabbioso, e in questo stato passò di questa vita a dì XII d'ottobre, gli anni di Cristo MCCCIII, e nella chiesa di San Piero a l'entrare delle porte, in una ricca cappella fattasi fare a sua vita, onorevolemente fue soppellito.
     
      LXIV
     
     
      Ancora diremo de' morali ch'ebbe in sé papa Bonifazio.
     
      Questo papa Bonifazio fu savissimo di scrittura e di senno naturale, e uomo molto aveduto e pratico, e di grande conoscenza e memoria; molto fu altiero, e superbo, e crudele contro a' suoi nimici e aversari, e fue di grande cuore, e molto temuto da tutta gente, e alzò e agrandì molto lo stato e ragioni di santa Chiesa, e fece fare a messer Guiglielmo da Bergamo, e a messer Ricciardo di Siena cardinali, e a messer Dino Rosoni di Mugello, sommi maestri in legge e decretali, e egli co·lloro insieme, ch'era grande maestro in decreto e in divinità, il sesto libro delle decretali, il quale è quasi lume di tutte le leggi e decreti.


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Nuova cronica
Tomo Secondo
di Giovanni Villani
pagine 616

   





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