Pagina (122/616)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E ciò fatto, e usciti i cardinali di là ov'erano inchiusi, incontanente ordinaro di mandargli la lezione e decreto oltre i monti là dov'egli era. Questa lezione fu fatta a dì V di giugno, gli anni di Cristo MCCCV, ed era stata vacata la sedia appostolica X mesi e XXVIII dì. Avemo fatta sì lunga menzione di questa lezione del papa per lo sottile e bello inganno come fatta fue, e per esemplo del futuro, e però che gran cose ne seguirono appresso, come per inanzi faremo al tempo del suo papato e del successore memoria. E questa lezione fu cagione perché il papato rivenne agli oltramontani e la corte n'andò oltre i monti, sicché del peccato commesso per gli cardinali italiani della morte di papa Benedetto, se colpa v'ebbono, e della frodolente lezione furono bene gastigati da' Guasconi, come diremo appresso.
     
      LXXXI
     
     
      De la coronazione di papa Clemento quinto, e de' cardinali che fece.
     
      Portata la lezione e 'l decreto a l'eletto papa arcivescovo di Bordello infino in Guascogna dov'egli era, accettò il papato allegramente, e fecesi nominare papa Clemento quinto, e incontanente mandò per sue lettere citando tutti i cardinali, che sanza indugio venissono a la sua coronazione a Leone sopra il Rodano in Borgogna, e simile richiese il re di Francia, e 'l re d'Inghilterra, e quello d'Araona, e tutti i nomanati baroni di là da' monti, che fossono a la sua coronazione. De la quale richesta e citazione la maggiore parte de' cardinali italiani si tennero gravati e forte ingannati, credendosi che avuto il decreto venisse a Roma a coronarsi; e messer Matteo Rosso degli Orsini, ch'era il priore de' cardinali e il più atempato, e che più malvolentieri si partiva da Roma, avedutosi dello inganno ch'egli e la sua parte aveano avuto di questa lezione, disse al cardinale da Prato: "Venuto se' a la tua di conducerne oltre i monti, ma tardi ritornerà la Chiesa in Italia, sì conosco fatti i Guasconi". E venuto il papa e' suoi cardinali a·lLeone sopra Rodano, fue consecrato e coronato papa il dì di santo Mattino a dì XI di novembre, gli anni di Cristo MCCCV, in presenza del re Filippo di Francia, e di messer Carlo di Valos, e di molti baroni, il quale, come promesso gli avea, il ricomunicò e ristituì in ogni onore e grazia di santa Chiesa, la quale gli aveva levata papa Bonifazio, e donogli le decime di tutto il suo reame per V anni; e a richesta del detto re per le presenti digiune, a dì XVII del mese di dicembre, fece XII cardinali tra Guasconi e Franceschi, amici e uficiali del re, intra' quali, come promesso avea, fece cardinali messer Iacopo e messer Piero de la Colonna, e ristituigli in ogni grazia ch'avea loro tolta e levata papa Bonifazio; e confermò al re Giamo d'Araona il privilegio che gli avea dato papa Bonifazio del reame di Sardigna.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Nuova cronica
Tomo Secondo
di Giovanni Villani
pagine 616

   





Cristo MCCCV Benedetto Guasconi Clemento Bordello Guascogna Clemento Leone Rodano Borgogna Francia Inghilterra Araona Roma Matteo Rosso Orsini Roma Prato Chiesa Italia Guasconi Leone Rodano Mattino Cristo MCCCV Filippo Francia Carlo Valos Chiesa Bonifazio Guasconi Franceschi Iacopo Piero Colonna Bonifazio Giamo Araona Bonifazio Sardigna