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      Per la qual cosa il re Ruberto co' Genovesi d'entro armarono in Genova XXI galea, e in Proenza XII uscieri con CC cavalieri per levare il detto assedio. E vegnendo i detti uscieri di Proenza, per contrario tempo non poterono porre i cavalieri in terra al Bingano, ma se ne vennero in Genova. L'armata de le XVII galee sì disarmarono e lasciarono l'assedio di Portovenero, ma perciò non lasciarono quello d'Albingane. I Genovesi per altra volta caricarono gli uscieri di loro cavalieri per porre al Bingano, e per contrario tempo non poterono prendere terra. Per la qual cosa la detta terra di Albingano, molto stretta di vittuaglia, e non soccorsa, s'arendé poi agli usciti di Genova e al marchese dal Finale a patti, a dì XIII di dicembre vegnente.
     
      CLXXI
     
     
      Come papa Giovanni fece battere moneta fatta come il fiorino d'oro.
     
      Nel detto tempo e anno papa Giovanni fece fare in Vignone una nuova moneta d'oro fatta del peso e lega e conio del fiorino d'oro di Firenze sanza altra intransegna, se non che da·lato del giglio diceano le lettere il nome del papa Giovanni; per la qual cosa gli fue messa grande riprensione, a fare dissimulare sì fatta moneta come il fiorino di Firenze.
     
      CLXXII
     
     
      Come il re di Francia lasciò la prima moglie, e prese la figliuola che fue d'Arrigo imperadore.
     
      Nel detto anno MCCCXXII e mese di settembre Carlo il giovane re di Francia, lasciata la prima sua moglie figliuola che fu del conte di Borgogna, perché si trovòe in avolterio, prese per moglie la figliuola che fue dello 'mperadore Arrigo e serocchia del re Giovanni di Boemmia.


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Nuova cronica
Tomo Secondo
di Giovanni Villani
pagine 616

   





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