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      Al terzo dì vi diedono la più forte battaglia tutto intorno che mai si desse a castello, e per gli migliori cavalieri dell'oste; e durò da mezzodì infino al primo sonno de la notte, ardendo gli steccati e la porta del castello; per la qual cosa quegli d'entro molto impauriti, e di saettamento i più fediti, sì dimandarono misericordia, e che si voleano arendere, salve le persone. E così fu fatto; e la mattina, a dì XXVII d'agosto, si partirono, e renderono il castello; ma con tutti i patti, partiti da·lloro i cavalieri che gli scorgeano, molti ne furono morti: e con quella vittoria l'oste intendeva di seguire e combattere Carmignano e Tizzano, e sanza dubbio gli avrebbono presi per lo sbigottimento de la battaglia di Santa Maria a Monte e d'Artimino; ma il duca ebbe ferme novelle come il Bavero con sua gente era a Pontriemoli, sì che, acciò che·lla sua gente non trovasse a campo, rimandò che l'oste tornasse in Firenze; e così tornò bene aventurosamente a dì XXVIII d'agosto del detto anno. E nota che poi che 'l duca venne in Firenze, che fu uno dì anzi calen d'agosto MCCCXXVI, infino a la tornata de la detta oste in Firenze, che fu pochi dì più d'uno anno, si trovò speso il Comune di Firenze cogli danari del salaro del duca più di Vc migliaia di fiorini d'oro, che sarebbe gran cosa a uno ricco reame. E tutti uscirono delle borse de' Fiorentini, onde ciascuno cittadino forte si dolea. Lasceremo alquanto de' nostri fatti di Firenze ritornando adietro, dicendo di quello che 'l Bavero, lui coronato a Milano, fece in Lombardia e poi in Toscana.


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Nuova cronica
Tomo Secondo
di Giovanni Villani
pagine 616

   





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