Pagina (428/616)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E più assalti e battaglie diede a le porte, e fece cavare sotto le mura, e più difici strani levare per dare battaglia a la città; ma tutto era niente, si era forte e bene guernita. E così vi stette il Bavero all'assedio con grande affanno e con più difalte più d'uno mese. Ma come piacque a Dio, per pulire i peccati de' Pisani, disensione nacque tra coloro che governavano la terra, e de' primi fu il conte Fazio figliuolo del conte Gaddo, giovane uomo, e Vanni di Banduccio Bonconti, che per lettere e promesse di Castruccio dissono di volere pace, e gli altri che co·lloro reggeano la terra, temendo, dissono il simigliante; e feciono trattato d'acordo, e di dargli la città, LXm fiorini d'oro, rimanendo in loro giuridizione e stato, e che Castruccio né' loro usciti non potessono entrare in Pisa sanza loro volontà, stando a' confini. E compiuto e giurato per lo Bavero il detto falso accordo, gli diedono la terra a dì VIII d'ottobre, gli anni della incarnazione di Cristo MCCCXXVII al nostro corso; e la domenica dì XI d'ottobre appresso v'entrò il Bavero e la donna sua con tutta sua gente paceficamente sanza nulla novità fare; e Castruccio e sua gente e gli usciti di Pisa rimasono di fuori. Ma al terzo giorno i Pisani medesimi per piacere al signore, e per paura, non potendo altro per lo popolo minuto, arsono i patti scritti del loro trattato, e liberamente sanza niuno nisi da capo gli diedono la signoria de la città, e rivocarono Castruccio e tutti i loro usciti i quali di presente tornarono in Pisa.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Nuova cronica
Tomo Secondo
di Giovanni Villani
pagine 616

   





Bavero Dio Pisani Fazio Gaddo Vanni Banduccio Bonconti Castruccio Castruccio Pisa Bavero Cristo MCCCXXVII Bavero Castruccio Pisa Pisani Castruccio Pisa