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      E i Fiorentini mise il re Ruberto nella detta pace, che gli usciti si teneano per nimici de' Fiorentini, per l'aiuto ch'eglino aveano fatto al detto re contra loro, quand'erano all'assedio di Genova. La quale pace poco piacque al re, dubitando forte della potenzia de' Ghibellini tornando nella città, e assai il mostrò a' Guelfi; ma eglino la pur vollono. E poi di gennaio MCCCXXXIII prolungarono la signoria di Genova al re Ruberto per V anni, la qual pace e signoria per lo re poco tempo durò, che i Ghibellini la ruppono, e cacciarne fuori i Guelfi, e tolsono la signoria del re, come innanzi per gli tempi si farà menzione.
     
      CLXXXVIII
     
     
      Come il legato di Lombardia fece assediare la città di Forlì, e s'arendé a·llui.
     
      Nel detto anno, del mese d'agosto, il legato del papa ch'era in Bologna fece fare oste a la città di Forlì in Romagna, la quale oste fece con forza di MVc cavalieri e popolo grandissimo; e fecevi porre battifolli perché non faceano le sue comandamenta, e aveano cacciato il suo vicario e tesoriere. E' Fiorentini, con tutto fossono indegnati contro al legato per l'amistà e compagnia ch'avea presa col re Giovanni, sì pur mandarono in aiuto della Chiesa ne la detta oste C cavalieri, e istettevi la detta oste infino all'uscita d'ottobre. E poi partita l'oste, per patti s'arrenderono al legato a dì XXI di novembre sotto certi patti e convenzioni, cioè di torre suo vicario e tesoriere, e pagare il censo solamente; ma le masnade de' loro cavalieri a la guardia della terra vollono eleggere que' della terra di Forlì a·lloro volontà, giurando ubbidenza del detto legato.


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Nuova cronica
Tomo Secondo
di Giovanni Villani
pagine 616

   





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