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      Ma ora piùe deliberatamente provedendo, e estimando in ogni caso che s'apartenea a vostra informazione e a vostra cautela, vi mandiamo; né alla vostra amistà rincresca di bene leggere la lunghezza della presente lettera, la quale non rincrebbe a noi di compilare intra tante e sì faticose sollicitudini.
      Data a Napoli sotto il nostro secreto anello, di II di dicembre, seconda indizione, anni MCCCXXXIII.
     
      IV
     
     
      Ancora di certe novità che furono in Firenze per cagione del diluvio.
     
      Il dìe apresso che fue cessato il diluvio, essendo rotti i sopradetti tre ponti in Firenze, e tutta la città aperta e schiusa lungo il fiume d'Arno, certi grandi di Firenze cercaro di fare novità contro a' popolani, avisandosi di poterlo fare, però che sopra l'Arno non avea che uno ponte, e quello era in forza di grandi, e la città scompigliata e tutta schiusa, e le genti tutte isbigottite. Onde uno di casa i Rossi fedì uno de' Magli loro vicino, per la qual cosa tutto il popolo fue sotto l'arme, e più dì si fece grande guardia in Firenze di dì e di notte; e alla fine i grandi e possenti e ricchi, che aveano a perdere, non aconsentiro alla follia de' malvagi, e ancora il popolo aveano preso vigore e forza; onde non s'ardiro di cominciare novità; e ancora se l'avessono cominciata n'avrebbono avuto il peggiore. E pertanto si riposòe la città, e quello de' Rossi che fece il malificio fue condennato. E fecesi incontanente fare per lo Comune certi ponticelli di legname sopra l'Arno, e uno grande sopra piatte e navi incatenate; ma al cominciamento, innanzi che i detti ponti fossono fatti, si passava l'Arno per navi.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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