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      Incontanente vi cavalcaro i Sanesi popolo e cavalieri, e entraro ne la terra da la parte di sopra ov'era la forza della loro setta. I Fiorentini vi mandaro allora il loro vescovo e altri ambasciadori per acquetare la terra, ma neente v'adoperaro per la forza de' Sanesi ch'aveano presa gran parte de le fortezze de la città; e convenne per forza ch'al tutto fossono segnori de la terra, e cacciarne i caporali amici de' Pisani; e ciò fu a dì XXIIII d'agosto del detto anno. Per la qual cosa i Pisani si turbaro molto contro a' Sanesi, perch'aveano loro rotta pace, e però diedono i·loro soccorso de' cavalieri a Batino di Grosseto contro a' Sanesi, come detto avemo. Ma più si dolfono de' Fiorentini, perché s'erano fidati di loro, e data in guardia la città di Massa, ed erano mallevadori della pace sotto pena di Xm marchi d'argento, con tutto che noi sapemo di vero che' Fiorentini non ci usaro frode né inganno contra' Pisani, ma falliro in negligenza di non mandare la forza de' loro cavalieri al soccorso della podestà di Massa, e non puliro il capitano loro cittadino, il quale si disse che fu colpevole della rivoluzione della città.
     
      XXXVI
     
     
      Di certi fuochi appresi in Firenze.
     
      Nel detto anno, a dì XXV d'agosto, s'aprese fuoco in Firenze da San Gilio, e arse una casa de' tintori. E poi a dì XVII di settembre s'apprese nella piazza di San Giovanni verso il corso delli Adimari, e arsono V case.
     
      XXXVII
     
     
      Come i Perugini e' loro collegati ebbono la Città di Castello.
     
      Nel detto anno, sabato notte ultimo dì di settembre, il marchese di Valliana avendo tenuto segreto trattato con tre fratelli di Monterchi anticamente suoi fedeli, i quali erano a la guardia ne la Città di Castello sopra una porta, per raporto d'una loro madre, subitamente e di notte si partì dal Monte Sante Marie, e cavalcò co' figliuoli di Tano da Castello, e con Nieri da Faggiuola, e con meser Branca da Castello, con Vc cavalieri de' Perugini e pedoni assai; e anzi dì giunsono a le porte di Castello, che dovea loro esere data per li detti traditori: fu loro risposto.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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