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      E quando fuoro spesi i detti Cm fiorini d'oro de la prima taglia, si ricominciavano da capo per simile modo, mandando a Vinegia ciascuno mese, come bisognava per li soldi de' cavalieri e pedoni che forniano la guerra. E a Vinegia dimoravano al continuo due savi e discreti cittadini a fornire le dette paghe, e provedere le condotte de' soldati; e simile per lo Comune di Vinegia; e due altri ambasciadori, uno cavaliere e uno giudice, a stare continui in Vinegia col dogi e col suo consiglio a dare ordine a la guerra; e due altri cavalieri militanti stare per ciascuno di detti Comuni ne l'oste, col consiglio del capitano de la guerra. Questo in somma fue l'ordine del fornire de la guerra ordinata per la detta lega, e altro modo non ci avea. E questo per li savi fu molto comendato. E di presente, piuvicata la lega, v'andaro di Firenze M pedoni tutti soprasegnati di soprasberga bianca col segno di san Marco e del giglio vermiglio; e di Romagna v'andòe la nostra cavalleria, che v'era stata a la guardia del passo com'è detto adietro, che fuoro da VIc cavalieri, ond'era capitano messer Pino de la Tosa, e messer Gerozzo de' Bardi: e in Vinegia se ne soldaro di presente per li detti Comuni MD tra Tedeschi e altri oltramontani, e pedoni assai, e miserli in su la trevigiana a cominciare la guerra. E di quelli giorni si rubellò a quelli de la Scala per quelli da Camino il castello d'Ovreggio, non essendovi ancora la nostra gente, né avendovi ordine d'oste o di capitano di guerra. Messer Alberto de la Scala di sùbito vi cavalcò da Trevigi con M cavalieri, e combattendo il racquistò con gran danno di coloro che·ll'aveano rubellato.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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