Pagina (150/442)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E alla prima fu capitano di ribaldi, seguendo Azzolino a piè nelle sue cavalcate. Poi per suo franco adoperare piacendo al tiranno, il fece capitano delle sue masnade a piè; poi gli venne in tanta grazia, che 'l fece quasi proveditore e dispensatore di tutte le sue masnade da·ccavallo e da·ppiè. E quando Azzolino fu morto, trovandosi in quello uficio col séguito di soldati si fece fare capitano di Verona, e poi si fece fare cavaliere sé e Alberto suo fratello, il quale fu savio, e valoroso, e da bene; e così per la fortuna montati inn-istato, che 'l Mastino era signore di Verona, e mesere Alberto podestà di Mantova, e il figliuolo del signore di Mantova mesere Botticella per mesere Mastino era podestà di Verona. Avenne che certi gentili uomini rimasi in Verona avendo inn-orrore e invidia della signoria e tirannia del Mastino, essendo di vile nascimento, e per forza e tirannia fatto loro signore, feciono congiura d'ucciderlo, e furono XXV; e ciascuno promise e giurò di fedirlo. E così aseguiro, che vegnendo un giorno al palagio del Comune sanz'arme a modo di signore, che non si prendea guardia, e giugnendo in sulla piazza, tutti i detti congiurati, colle coltella in mano ciascuno, il fedì e·ll'uccisono sanza contrario niuno, e nullo fu ardito di levarlo di terra. La podestà, meser Botticella, di presente il fece asapere a meser Alberto a Mantova, il quale tutta la notte apresso che l'ebbe saputo cavalcò segretamente, venne in Verona, ed entrò nel palagio, lasciando che tutta la cavalleria di Mantova il seguisse apresso; e così feciono.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





Azzolino Azzolino Verona Alberto Mastino Verona Alberto Mantova Mantova Botticella Mastino Verona Verona Mastino Comune Botticella Alberto Mantova Verona Mantova