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      Ancora aparì un altro nuovo segno; che a dì XVI di maggio del detto anno, di mezzogiorno, cadde in Firenze e d'intorno una gragnuola grossa e spessa, che coperse le tettora, le terre e·lle vie, alta come grande neve, e guastò quasi tutti i frutti. Per questa mortalità, a dì XVIII di giugno, per consiglio del vescovo e di riligiosi si fece in Firenze generale processione, ove furono quasi tutti i cittadini sani maschi e femmine col corpo di Cristo ch'è a Santo Ambruogio, e con esso s'andò per tutta la terra infino a ora di nona, con più di CL torchi accesi. E poi apresso agiunsono di mali segni, che·lla mattina di san Giovanni essendo uno grande e ricco cero in su uno carroccio fatto per li signori della moneta per offerere a san Giovanni, si stravolse sprovedutamente con tutto il carro, e cadde in su' gradi della porta de' priori, e tutto si spezzò; e bene fu segno dovea cadere la moneta de' Fiorentini e rompere quelli che·lla guidavano, come seguì apresso poco tempo con gran danno de' Fiorentini. Quella mattina in San Giovanni cadde uno palchetto, che v'era fatto di costa dal coro, dov'erano su tutti i cantori cherici ch'uficiavano, e molti se ne magagnaro delle persone. E poi s'agiunse male sopra male, che a dì XX di luglio apresso la notte seguente s'aprese uno gran fuoco in Parione, e valicò nella gran ruga da San Brancazio, ove si facea l'arte della lana, insino presso alla chiesa, ove arsono XLIIII case con gran danno di mercatantie, panni e lane, e maserizie, e di case e palazzi.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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