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      In questa battaglia non moriro di nostri oltre a CCC uomini tra cavallo e a pič, e niuno uomo di nome salvo Frignano da Sesso, e certi conestaboli di meser Mastino e di marchesi, ch'alla battaglia si portaro valentremente. Cavalli vi moriro pių di IIm tra dall'una parte e dall'altra per le molte balestre e per lo modo della battaglia, che·ffu quasi com'uno torniamento con pių riprese. Prigioni non vi rimasono de' nostri che da DCCC a M tra a cavallo e a pič, perō che·lla nostra schiera grossa si partė salva per lo modo detto, e ricoveraro in Pescia, e' nimici non seguiro caccia, e molti de' nostri si fuggiro in Lucca; e meser Tarlato d'Arezzo fu di quelli. Questi furono i prigioni di rinomea di nostri che vi rimasono: cittadini, messer Giovanni della Tosa, messer Francesco Brunelleschi, messer Barna de' Rossi, Albertaccio da Ricasoli, che·ssi ricomperaro per danari; di forestieri, messer Maffeo nostro capitano, messer Bonetto tedesco, e VI altri conestaboli di meser Mastino, e de' marchesi, e del signore di Bologna, che poi di Pisa si fuggiro. E rimasonvi presi da VIII tra cavalieri e donzelli di Siena, e 'l figliuolo del signore di Volterra; tutti questi furono presi nel mezzo del campo combattendo tra' nimici. E meser Iacopo Gabrielli fu preso fuggendo in Lucca. E se non che a' Pisani rimase il campo e l'onore, per lo giudicio e volere d'Iddio e per lo nostro male provedimento, pių di Pisani vi morirono assai che di nostre genti; e il costo a·lloro innumerabile per le paghe doppie e mende de' cavalli.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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