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      Il gentile signore e bisognoso pellegrino per suo avantaggio e a richiesta de' detti suoi amici e grandi di Firenze, che di ciò il confortaro e richiesono ad altro maggiore intendimento, come inanzi lui venuto in Firenze si potrà comprendere, accettò la 'mpresa, e sanza indugio con C gentili uomini avea in sua compagnia per mare venne a Napoli, che a Pisa, né in quelle marine, non potea porre e non avea cavalli. E giunto a Napoli, sanza fare asapere di suo intendimento al re Ruberto si venne fornendo d'arme e di cavalli, dando voce di volere andare in sua terra in Romania. Lasceremo alquanto della 'mpresa del duca d'Attene, ma assai tosto vi ci converrà tornare, crescendone di suoi fatti grande e nuova matera, e diremo alquanto di processi che 'l re Ruberto tenne col nostro Comune ne' fatti di Lucca.
     
      CXXXVII
     
     
      Come il re Ruberto domandò a' Fiorentini la signoria di Lucca ed ebbela, promettendogli d'atase.
     
      Lo re Ruberto essendo molto infestato per lettere del nostro Comune, e per quelli delle nostre compagnie e suoi mercatanti ch'erano intorno di lui, che mandasse uno di nipoti con gente d'arme all'aiuto dell'oste che 'l nostro Comune intendea di fare contra i Pisani per levare l'assedio di Lucca, per la sua grande avarizia non volendo fare la 'mpresa e disdire l'aiuto al nostro Comune non potea con suo onore, sì volle fare e fece una sottile segacità, che mandò a Firenze del mese di novembre una grande ambasciata, ciò fu il vescovo di Grufo grande maestro, e meser Gianni Barili de' maggiori di Napoli, e Niccola degli Acciaiuoli con grande compagnia, e fece per quella dimandare inn-un grande e bello consiglio la posessione e signoria della città di Lucca, come sua e di sua giuridizione, tutta gli fosse tolta da Uguiccione dalla Faggiuola e Comune di Pisa, come assai adietro facemmo menzione.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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