Pagina (267/442)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Così fortunando e disimulando si rifermò la città alla signoria del popolo.
     
      XX
     
     
      Di quello medesimo, e d'altre novità che·nne seguirono.
     
      Tegnendosi i grandi forte gravati della villana disposizione di loro priori, e volentieri a·lloro podere n'avrebbono fatta vendetta, e minacciavano al continuo, e d'altra parte temieno della forza e furia dell'arrabbiato e commosso popolo, sì·ssi guernirono d'arme e di cavalli, e mandarono per gente e·lloro amistà. Il popolo non raquetato, rifeciono i serragli per la città più grandi e più forti che quando fu cacciato il duca, faccendo grande guardia di dì e di notte e stando sotto l'arme, temendo che i grandi non facessono novità, e rimandaro pe' Sanesi e per altra amistà. In questo bollore di città si levò uno folle e matto cavaliere popolano, messere Andrea delli Strozzi, contro a volere de' suoi consorti, montò a cavallo coverto armato, ragunando rubaldi e scardassieri e simile gente volonterosi di rubare, in grande numero di parecchie migliaia, promettendo loro di farli tutti ricchi, e dare loro dovizia di grano, e farli signori, menandoglisi dietro per la terra, il martedì apresso, dì XXIII di settembre, gridando: "Viva il popolo minuto, e muoiano le gabelle e 'l popolo grasso!"; e così ne vennono sanza contasto in sulla piazza de' priori per assalire il palagio, dicendo di volervi mettere e fare signore del popolo messere Andrea. E fattigli ammunire da' priori e da' consorti di meser Andrea e altri buoni popolani, e comandare al detto commosso popolo e a meser Andrea che·ssi si partissono, non ebbe luogo infino che dal palagio non si cominciò a gittare e pietre e saettare verrettoni, onde alcuno ne fu morto e molto fediti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





Sanesi Andrea Strozzi Andrea Andrea Andrea