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      Que' di casa Bardi veggendosi abandonati da' Rossi e Frescobaldi ebbono gran paura, ma pure francamente si misono alla difesa de' loro serragli combattendo, gittando, saettando, dov'ebbe di morti alcuno e di fediti assai, d'una parte e d'altra, però che' Bardi erano molto forti e guerniti a cavallo e a piè, e con molti masnadieri, sicch'era invano al popolo di vincere il serraglio per forza; ma ordinaro que' del popolo che i tre di gonfaloni d'Oltrarno salissono al poggio di San Giorgio per la via nuova dal pozzo Toscanelli, e così feciono; e cominciaro loro la battaglia al di dietro. I Bardi veggendosi sì aspramente asaliti da tante parti, isbigottirono forte, e cominciaro abandonare parte di loro il serraglio della piazza a ponte, ch'era sotto la guardia della torre della parte guelfa e del palagio di figliuoli di meser Vieri de' Bardi, per difendersi di dietro dal canneto e San Giorgio. Allora uno Strozza tedesco conestabole con sua masnada si misse dentro al serraglio della piazza al ponte a grande pericolo, ricevendo di molti sassi e quadrella, e corse infino a Santa Maria sopr'Arno, e il popolo francamente dietro; e quelli del popolo ch'erano di qua alla guardia del ponte Vecchio allora ruppono il serraglio del capo del ponte e valicarono di là, e al tutto cogli altri popolani, ch'erano di là, ruppono la resistenzia e forza di Bardi, i quali tutti si fuggirono nel borgo di San Niccolò, raccomandandosi alla vicinanza, onde furono le loro persone guarentiti da quelli da Quarata e da quelli da Panzano e·ll'altra vicinanza del gonfalone della Scala, i quali per lo popolo avieno in prima alquanto, per non esere corsi e rubati, presi i palagi di Bardi da Santo Ghirigoro ella guardia del capo del ponte di là incontanente i popolani, ch'erano alla guardia del capo del ponte Rubaconte di qua del quartiere di Santa Croce; e quello iscampò i Bardi da morte, i quali per la loro buona vicinanza da San Niccolò ritennero il furioso popolo con quella forza e per guardare la loro contrada.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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