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      E il detto squittino fu compiuto dì XX d'ottobre MCCCXLIII. L'ordine fu assai comune e buono, quando non fosse poi corrotto. Ma trovossi poi per li tempi, quando si traevano i priori, che degli artefici minuti v'aveva più per la rata, che non fu l'ordine dato; e·cciò adivenne, che quando si fece lo squittino furono più forti nelle boci gli artefici delle XXI capitudini e·lli arroti popolani minuti, che·lle boci de' popolani grassi e de' mediani; e però si corruppe il buono ordine dato per li ambasciadori di Siena e per lo conte Simone.
     
      XXIII
     
     
      Come si riformaro gli ordini della giustizia sopra i grandi, e·ssi ricorressono in alcuna parte; e più casati di grandi furono recati a essere popolani.
     
      Riformata la città di Firenze a signoria del popolo, come detto avemo, volendo il popolo rifare gli ordini della giustizia contro a' grandi, i quali aveva anullati il duca e poi l'uficio de' XIIII, come è detto adietro, gli ambasciadori di Siena e quelli di Perugia e 'l conte Simone, che a ogni nostra fortuna e pericolo ci avieno soccorsi e difesi, e col loro buono consiglio riformata la città a signoria del popolo, per amore e grazia di loro Comuni e di loro e pacifico stato di Comune e di popolo, e contentamento in alcuna parte di grandi che volieno bene vivere, e dimandarono al popolo due pitizioni: l'una, che i capitoli della giustizia dov'era la rigidezza e crudeltà, che' buoni uomini grandi consorti di mafattori portassono la pena di loro malifici, si correggesse; l'altra, che certe schiatte di grandi meno possenti e non malificiosi si recassono a popolo.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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