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      E il popolo di Genova, acciò che i grandi non prendessono la signoria, di presente elessono dogio del popolo e missono in signoria uno Giovanni da Monterena, il quale cominciò a reggere la signoria francamente per lo popolo, e contradiare i detti grandi e potenti, che venieno contro al popolo. E poi per ordine e trattato del detto dogio que' della città di Saona levato la terra a romore a dì VIII di gennaio seguente, e feciono popolo, e cacciarono della terra i loro grandi, e quanti grandi e nobili v'avea di Genova, e tolsono loro le castella e ogni fortezza ch'avieno in Saona.
      E poi il dì seguente il popolo di Genova feciono il somigliante; e perché gli Squarciafichi e' Salvatichi, grandi di Genova, feciono alcuna risistenza, furono assaliti e combattuti dal popolo, e morti di loro, e cacciati della terra.
      E vegnendo in que' dì Ottone Doria e suoi seguaci e amici con DCC cavalieri e popolo assai, e dentro de' borghi di Prea, il popolo di Genova uscì della terra, e con armata mano li assaliro e combattero e missono inn-isconfitta, e rimasene assai di morti e di presi. E il febraio seguente il dogio e popolo di Genova feciono lega e compagnia con meser Luchino Visconti signore di Milano, ed elli promisse a·lloro d'avere li amici per amici e nimici per nimici, e servigli al loro bisogno di D cavalieri. E poi del detto mese gente d'arme di Genova, ch'erano iti a cavallo e a piede a porto Morici, furono rotti e sconfitti da·lloro usciti. Ma poi l'aprile vegnente que' di Genova coll'aiuto di meser Luchino v'andarono a oste per mare e per terra, e presono il detto porto Morici e·lla terra.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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