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      E se il re d'Ungheria fosse passato, non avea ritegno, sì era scommosso il paese; ma·lla briga ch'avea co' Viniziani, ch'erano a oste a Giadra, e 'l caro della vittuaglia al grande esercito, ch'avea di sua gente, e ancora non aparecchiato navile, gli sturbò la venuta allora; e·lla reina in questo stante avea fatto un fanciullo maschio dì XXVI di dicembre MCCCXLVI, e puosegli nome a battesimo Carlo Martello per l'avolo; ma per li più si disse ch'era figliuolo d'Andreas, e di certi segni il simigliava; e·cchi dicea di no, per la mala fama della reina. Lasceremo alquanto di questa matera, ch'a tempo e·lluogo vi ci converrà tornare, e diremo di nostri fatti di Firenze e d'altre novitadi.
     
      LIII
     
     
      Come in Firenze si fece nuova moneta d'argento.
     
     
      Nel detto anno MCCCXLV, avendo in Firenze grande difetto, e nulla moneta d'argento, se non la moneta da quattro, che tutte le monete d'argento si fondieno e portavansi oltremare; e valea la lega d'once XI e mezzo di fine più di libre XII a·ffiorini la libra, ond'era grande isconcio a' lanaiuoli e a più altri artefici, temendo non calasse troppo il fiorino a moneta; sì·ssi ordinò il divieto che niuno traesse della città e contado ariento sotto certa gran pena; e ordinossi e fecesi nuova moneta d'argento di soldi IIII di piccioli l'uno, o XII quattrini, di lega di buono argento d'once XI e mezzo di fine per libra; e i soldi XI e danari X de' detti grossi pesavano una libra, e soldi XI danari VIII ne rendea la zecca, e grossi due rimanea per l'overaggio al Comune.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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