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      La battaglia fu aspra e dura, e continovò dalla mattina alla sera, sanza potere aquistare niente; però che·lla città era forte di torri e di mura e fossi, dall'altra parte il porto forte e·lla marina; e perché quelli di Giadra erano buona gente d'arme si difesono valentemente, e verso la sera, quando i Viniziani si ricoglieno, apersono una porta della terra seguendogli vigorosamente combattendo, e morivvi della gente di Viniziani più di D, e fediti gran quantità. Veggendo i Viniziani che non poteano avere la città per battaglia, e sentendo che 'l re d'Ungheria con suo esercito era presso a Giadra a XXX miglia, e ogni dì s'apressava, i Viniziani si levarono del campo dov'erano di costa, e quasi intorno intorno alla città, e ritrassonsi in su un forte colletto di lunge da Giadra da uno mezzo miglio sopra la marina, e quello come bastita aforzaro con fossi e steccati e torri di legname. Come il re d'Ungheria s'apressò alla terra con suo oste, mandò parte di sua gente d'arme a richiedere i Viniziani di battaglia; non ebbe luogo che la volessono, ma si stavano rinchiusi nella loro bastita con grande paura e sofratta di vittuaglia più dì. Il re d'Ungheria fece fornire Giadra di vettuaglia e di ciò ch'avea mestiero, e alcuno disse v'entrò in persona isconosciuto, per dare a' Giaratini vigore. I Viniziani co·lloro ambasciadori stavano in continui trattati col detto re, promettendogli di dare loro navile e aiuto a passare in Puglia, ma voleano Giadra a·lloro signoria con uno piccolo censo di dare a·llui di risorto; il quale trattato non piacendo al re, non ebbe luogo.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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