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      Per cagione della detta lezione grande disensione n'ebbe tra 'l collegio de' cardinali tra e per la morte del re Andreas e perché gli ambasciadori del re d'Ungheria non erano esauditi dal papa. Ed erano in due sette partiti i cardinali, che dell'una era capo il cardinale fratello del conte di Peragorgo, e questi volea la lezione del detto messer Carlo, e contradiavano il re d'Ungheria, e tenea co' cardinali franceschi, ed erane capo il favore del re di Francia; dell'altra setta era capo il cardinale fratello del conte di Cominge co' cardinali guasconi e loro seguaci, che volieno il contrario; e ciascuna era di gran potenza e séguito; e furono a tanto, che in piuvico consistoro dinanzi al papa si dissono onta e villania insieme, rimprocciando quello di Cominge a quello di Peragorga ch'egli era stato quelli ch'avea ordinato e fatto morire il re Andreas chiamando l'uno l'altro traditore di santa Chiesa, levandosi ciascuno da sedere per offendersi insieme; e fatto l'avrebbono, che ciascuno era guernito d'arme da offendere privatamente, se non fossono quelli ch'entrarono in mezzo, onde tutta la corte ne fu scompigliata e in arme, e cortigiani e·lle famiglie de' cardinali. E ciascuno di detti due cardinali abarraro le loro case e livree, e stettono armati e in guardia buona pezza, se non che 'l papa e gli altri cardinali gli riconciliarono insieme, rimanendo ciascuno con mala voglia. A tale stato venne il collegio dell'apostolica nostra santa Eclesia per le disensioni di suoi cardinali.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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