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      Per la qual cosa, avegna che per li tempi passati alcuni anni fosse caro, pure si trovava della vittuaglia in alcuna contrada; ma questo anno quasi non se ne trovava, imperciò che·lle terre non rispuosono al quarto, né tali al sesto del dovuto e usato tempo. E valse di ricolta lo staio del grano presso a soldi XXX, montando ogni dì; e inanzi che fosse l'altra ricolta, o calen di maggio MCCCXLVII, montò a fiorino uno d'oro lo staio; e·llo staio dell'orzo e delle fave in soldi L lo staio, e·ll'altre biade all'avenante; ella crusca in soldi XI lo staio e più, che non se ne trovava per danaio; e sarebbe il popolo morto di fame, se non fosse la larga e buona provedenza fatta per lo Comune, come diremo apresso. E·ffu sì grande la nicissità, che·lle più delle famiglie di contadini abandonarono i poderi, e rubavano per la fame l'uno all'altro ciò che trovavano, e molti ne vennero mendicando in Firenze, e così di forestieri d'intorno, ch'era una piatà a vedere e udire, e non si poteno lavorare le terre né seminare; se non che coloro cui erano, se n'avieno il podere, convenia che pascesse quelli che·lle lavoravano, e fornire di seme, e quello con grande necessità e costo. E con tutto che·ll'anno MCCCXXVIIII e del MCCCXL fosse gran caro, come adietro in que' tempi facemmo menzione, ma pure del grano e della biada si trovava in città e in contado; ma in questo anno non si trovava né grano né biada, ispezialmente in contado a più di lavoratori e contadini. Il Comune si provide e comperòne e fece mercati, con caparra di moneta con certi mercatanti genovesi e fiorentini e altri, di XLm moggia di grano di Pelago, di Cicilia, di Sardigna, e da Tunisi, e di Barberia, e di Calavra, e di IIIIm moggia d'orzo, ma non ci se ne potéo conducere per la via di Pisa in tutto che moggia XXIIm di grano, e moggia MDCC d'orzo, il quale venne costato, posto in Firenze, fiorini XI d'oro il moggio del grano, e fiorini VII il moggio dell'orzo.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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