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      Ma perché non avemmo tutto quello che per lo nostro Comune fu comperato, sì fu la cagione però che i Pisani n'avieno bisogno grande di grano, e simile i Genovesi, che per forza si prendeno il grano della nostra compera giunto in Porto Pisano, tanto che si fornivano inanzi a·nnoi; e questo ci diede grande difetto, e più volte grande stretta e paura, e non ce ne potavamo atare. Di Romagna e di Maremma ne fece venire il Comune quello si potéo avere di grazia da quelli signori e Comuni, al di dietro intorno di moggia IImCC, e costò caro, da fiorini XX d'oro il moggio, ond'ebbe tra d'interesso colla spesa il Comune più di XXXm fiorini d'oro. Bene si trovò che certi ch'erano camarlinghi de' detti uficiali aveano frodato il Comune falsare per la misura e 'l peso del pane, e mischiare il grano col loglio e altre biade, onde trassono di guadagno grossa quantità, i quali furono presi e condannati in fiorini Xm d'oro a ristituzione del Comune. E nota che tutto questo è infama grande di mali cittadini e di coloro che·lli chiamano agli ufici, se colpa v'ebbono, come si disse, e confessaro per tormento. Ed era rimaso al Comune della provisione dell'anno passato da moggia MDCC di grano; sicché in tutto fu il soccorso e fornimento del Comune da XXVImD di moggia di grano e da MDCC moggia d'orzo. Al cominciamento gli uficiali del Comune faceano mettere per dì in piazza moggia LX in LXXX di grano a soldi XL lo staio; e poi montando il grano a soldi L e·ll'orzo a soldi XL lo staio; ma tutto questo non fornia per li molti contadini ch'erano ritratti nella città sanza gli altri cittadini bisognosi.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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