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      Or nota, lettore, e ricogli quello ch'avemo detto nel presente capitolo, e troverrai che per li peccati della superbia e avarizia e lussuria principalmente venuta tra fratelli e congiunti, volendo l'uno all'altro torre lo stato e signoria, quanti micidi e altra distruzione avenne in poco di tempo a' figliuoli e discendenti reali del re Bucchieri di Tunisi, onde il loro lignaggio fu distrutto. E per simile modo in questi tempi avennero tra·nnoi Cristiani tra' reali del regno di Puglia, com'era già cominciato per la morte del re Andreas, e seguinne apresso, come assai tosto ne faremo menzione. Lasceremo de' fatti de' Barberi del regno d'Africa, ch'assai n'avemo detto, e torneremo a dire de' fatti di questo nostro paese d'Italia, ch'assai ci cresce materia.
     
      CIII
     
     
      Come la città di Sermona e altre terre s'arrendero alla gente del re d'Ungheria.
     
      Nel detto anno, del mese d'ottobre, essendo la gente del re d'Ungheria all'assedio di Sermona, né per la reina né per li altri reali nonn-erano soccorsi, sì patteggiarono di rendere la terra a comandamenti del re d'Ungheria con questi patti, se da' reali non fossero soccorsi infra XV dì: e rimanendo nelle loro franchigie e costume ch'erano col re Ruberto, e che dentro della terra non dovessono entrare soldati né gente d'arme più di X per volta, se·ggià non fosse colla persona del re d'Ungheria, o suo fratello; e di ciò diedono XX stadichi de' migliori della terra. E avuta Sermona, non rimase persona in Abruzzi che non fosse all'ubidienza del re d'Ungheria.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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