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      Or none. Quando della degnità ducale usava ad istanza di Fiorentini a strignere e vincere la città di Pistoia, con risprendevole compagnia di cavalieri personalmente venne. E poi venuto a dignità reale partissi elli dalle cose incominciate? O innumerevoli benifici a quelli Fiorentini fece, in tanto che in caso del bisogno al suo unigenito figliuolo non perdonasse? Che se rivolgerai le cose fatte da meser Filippo prencipe di Taranto, che se di meser Piero suo fratello grandi tuoi zii, che se di meser Carlo figliuolo del detto meser lo prencipe di Taranto consubrino tuo le cose fatte ripensi, none i due ultimi moriro nel piano da Montecatini vincendo i nimici, e il loro sangue battaglievolmente fu sparto, il quale sangue ancora della terra crudelmente grida? Qua' lingua, quantunque eloquente, tante cose potrà narrare? Certo, meglio sotto silenzio è passare che più parlarne, con ciò sia cosa che per silenzio a dirittamente raguardanti più e maggiori cose si deano a 'ntendere. Adunque, acciò che' detti benifici non paiano dimenticati, la nostra intenzione è questa eziandio, se de' fanciulli infanti domandi, i figliuoli, le ricchezze, la vita e·ll'essere ricognosciamo essere proceduta de' detti tuoi pregenitori. Ma·sse adomandi quello che abbiamo fatto a questi tuoi pregenitori, se·llicito è de' fatti benifici racordare, che feciono i Fiorentini contra lo scomunicato re Manfredi? Che contro a Curradino? Che contro allo 'mperadore Arrigo? Che contro al Bavero dannato? A' quali i detti Fiorentini contastanti, per conservare la casa reale, con gran potenza si fecero.


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Nuova cronica
Tomo Terzo
di Giovanni Villani
pagine 442

   





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