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      Il popolo racconta in questo modo la cagione del mutamento di nome. Una strega madre d'un gigante, insieme col figlio desolava l'Irlanda, infino a che un giorno il re ed il popolo si posero ad inseguirli. Il gigante fuggiva rapidamente colla madre in ispalla. Dopo un lungo cammino, s'avvide che non aveva più il corpo, ma lo scheletro della madre, e lo gettò in terra. Dallo scheletro nacque un terribile mostro, che entrato nel lago minacciava di nuovo distruggere l'Irlanda. Finalmente esso venne con l'aiuto di magiche arti ucciso, ed il suo sangue colorò in rosso quel lago che perciò mutò nome. Il lago e l'isola, che esso contiene, erano stati sorgente d'un gran numero di strani racconti, fra i primi abitatori dell'Irlanda; e non appena ivi si diffuse il Cattolicismo, subito la leggenda cristiana successe alla pagana.
      In quest'isola del Lago Rosso v'era una caverna, in cui si credeva che abitassero spiriti, perchè ognuno, che vi entrava, aveva spesso la visione di strani fantasmi. Accanto alla caverna fu subito costruita una chiesa dedicata a S. Patrizio, e poi un convento. Ivi un benedettino, per nome Henry of Saltrey, che fin dalla sua prima infanzia era stato assai superstizioso, compose in latino una leggenda intitolata: Il Cavaliero. Raccontava come un cavaliero, per nome Owayne Miles, era disceso nella caverna, già chiamata allora Pozzo di S. Patrizio, ed aveva in essa avuto la visione dell'altro mondo. La leggenda procedeva dando una minuta descrizione delle pene dell'Inferno, ed accennava qualche cosa dei gaudii del paradiso.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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