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      Se noi gliene fummo grati, è inutile dirlo. Fra questi fogli v'erano molte leggende, che noi non pubblichiamo, essendo anche il sig. Selmi d'accordo con noi sulla necessità di ristringersi solo alle più importanti. Rimessici al lavoro, trovammo in Firenze altri MSS., e nella biblioteca nazionale di Napoli ci fu dato rinvenire la Cronica del Caracciolo, che dà la leggenda di Virgilio, ed è il primo originale del falso Villani. Questo codice crediamo abbia una qualche importanza, per più ragioni che abbiamo accennate.
      Noi ristampiamo la leggenda di Tantolo in latino ed in italiano, per la sua importanza al nostro scopo, e per la diversità delle due redazioni. Poniamo in luce le versioni italiane di S. Paolo, di S. Patrizio e di S. Brandano; ma quest'ultima non ci sapemmo decidere a darla intera, perchè il traduttore vi aggiunse un così gran numero di episodi e di capitoli poco significanti, che non credemmo possibile trovare lettori abbastanza pazienti, per leggerli tutti. Ne demmo quindi quella parte, in cui la leggenda si ritrova, e da cui si può anche avere un'idea delle giunte. Non abbiamo trovato la versione italiana di frate Alberico, e l'originale latino essendo stato già recentemente stampato due volte, abbiamo creduto inutile ripubblicarlo. Nella stampa ci siamo fedelmente attenuti ai testi antichi, seguendo per la ortografia le norme seguite generalmente ancora dalla Commissione dei testi di lingua. I codici di S. Patrizio e del Caracciolo sono del secolo XV, gli altri ci sembrano del XIV


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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