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      E revolgendosi inverso da lei, tuttiquanti stridevano con li denti sopra de essa, con grandissimo furore; e se squarciavano le guancie con le sue ongie medesime, e dicevano così: O misera anima, ecco lo populo che tu seguitasti, con lo quale ti conviene andare sempre, e stare in lo inferno; imperciò che tu sei stata nutricata de scandali, e madre de la discordia; imperò che tu sei stato superbo, avaro, invidioso, lussurioso, guloso, accidioso et ozioso et incredulo72. Dove è la tua forza? Dove è el tuo disordine? De queste e de l'altre cose impaurita e sbigottita la mia misera anima, non sapeva altro che fare, se non piangere derottamente; perchè io sì aspettava la morte da coloro che m'avevano cotanto minacciato. Ma Colui che non vuole la morte del peccatore, a cui solo appartiene de dare medicina, da poi la morte, cioè l'omnipotente Dio, al quale non è occulto alcuno iudicio, ordina e dispone bene tutte le cose; sì vole terminare la mia misera anima in questo modo.
      CAPITLLO II.
      Come l'omnipotente Dio volse dare soccorsoa la mia trista anima per lo suo angelo.
      Mandò73 adunque l'Omnipotente Dio l'angelo suo contra de mi così afflitto e desconsolato, e vedendolomi venire da longi, come una stella resplendente, sì lo guardava attentamente; sperando essere aiutato74 da lui. L'angelo come giunse apresso de mi, sì me disse: Dio ti salvi, Tantolo. Vegiando l'anima questo resplendentissimo giovene sopra tutte le creature che mai vedessi, e udendose chiamare per nome, e salutare; tra per la paura e per lo gaudio de la visione de l'angelo, piangendo disse: Oimè! Signore e padre mio, li dolorosi de l'inferno me hanno intorniada; e condolendosi de la morte, sì m'hanno occupada e presa.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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