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      Piacque a la divina misericordia, ch'io tornasse fuora de queste pene, non sapendo el modo nè l'ordine come io vi ho ditto altre fiate. E stando ancora in tenebre e in umbra de morte, poco stando io viddi la luce de la vita che mi aveva guidato, et io piena de amaritudine e de tristezza dissi117 a l'angelo: Oimè! Signor mio, perchè ho io portati tanti e tali tormenti? Chi è quello, adunque, che dicea li nostri savii, de la misericordia de Dio, ch'el n'era piena la terra, dove era la sua misericordia e la sua pietà? Rispose l'angelo: Figliol mio, questa gente simplice se inganna, per quella sentenzia. Avenga che Dio sia misericordioso, Ello118 è ancora iusto; unde la sua iustizia renderà a ciascuno secondo le opere sue. La misericordia molte cose rimette e perdona, che degne de punizione, e tutti per suo merito, dritamente portano tutti questi tormenti. Allora renderai grazie a Dio, quando tu vederai che per misericordia Lui t'abbia perdonato li tuoi peccati. E se Dio perdonasse a tutti li peccatori, in che119 si cognoscerave lo iusto? E se la iustizia non temesse la pena, chè bisognerebbe che la gente per la confessione se pentisseno, se loro non temesse Dio? Adunque, Dio lo quale dispone e ordina bene tutte le cose, et ha sì temperata la iustizia con la misericordia, e la misericordia con la iustizia, che non è mai in Lui, l'uno senza l'altro; unde se Dio perdona misericordiosamente a' peccatori, che non fanno penitenzia in lo tempo suo, vivendo con lo corpo, sostiene poi degnamente queste pene che tu hai vedute.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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