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      Tutti questi tormenti sono de' prelati e guidatori de' populi, li quali vanno cercando o percazando166 le signorie e grandi onori del mondo e beneficii; e per cupiditate o per potere fare danno ad altrui, e non per pura intenzione del nome de Dio o per salute de l'anime sue, che li fusseno cognosciute; et ancora coloro che percacciano167 la prelazione per simonia o per lusenghe o per minacce o per qualunque modo illicito, o che elli non sieno degni, o che se reputano d'avere per sue bontade, e che non se recognoscano avere da Dio: coloro che indicano falsamente per odio o per amore o per doni, o per difetto di scienzia de non sapere decernere o iudicare el dritto dal torto, e 'l vero del falso, perchč loro lo dieno168 sapere: et a chi vendeno el sacramento de la chiesia, e chi dice messa per pecunia o in peccato mortali o per vanagloria; e posseno schivare molti mali in loro subditi, che nol feceno o che lo lassano crescere, per non correggerli o per piacere altrui o per paura o per presenti o per negligenzia o per altra cagione; e quelli che promoveno li indigni o li insufficienti a prelazione, o vero ad ordine sacro retrageno coloro che erano degni, e che le rendite de la chiesia non spendeno in cose licite, el non le distribuisce a' poveri de cui sono; e chi dą cagione di fare peccare altrui, e per loro malo exempio de vita, e per loro falsa dottrina, per questi e molti altri peccati; e per loro che se credono avere pił senno e pił bontą e pił temperanza e pił chiaritą169 e pił timore de Dio e pił umilitą e pił sufficienzie e pił perfezione e pił santitą, che la communa gente.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





Dio Dio Dio