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      E datagli la benedizione, si partirono da lui.
      Allora lo cavaliere di Cristo, tutto rinvigorito e confortato per questi amaestramenti, sperando d'essere molto più forte contro alle demonia, che non era stato contro agli uomini nelle battaglie, con grande disidero aspettava di essere invitato e provocato a questa nuova battaglia, stando continovamente armato, non di ferro nè d'altra armadura umana; ma di fede e di giustizia e di speranza; e oltre a questo, avendo sempre nella mente e nel cuore e nella bocca, il nome di Gesù, il quale sì tosto come le demonia l'odono ricordare, incontanente sono vinti e sconfitti. E la piatà di Cristo no lo abbandonò, la quale non abandona mai nullo che i' lei si confida.
      Come egli spregiò lo strepito e le grida delle demonia241.
      Ora adunque sedendo lo cavaliere, sicome detto è, con animo sicuro e ardito, aspettando l'assalimento delle demonia; ecco incontanente cominciò a venire242 un sì grande strepito di demonia e romore, che pareva che tutto 'l mondo si comovesse, Imperochè, se tutti gli uomini e tutti gli animali che sono sopra la terra, e tutti gli ucciegli dell'aria, e li pesci del mare con tutto loro isforzo si fussono percossi insieme, no' gli pareva che avessono fatto sì grande romore243. Onde, se non fosse stato aiutato dalla divina Potenzia, e confortato dinanzi da quegli santi uomini, come detto è di sopra; a tale strepito e sì fatte grida, al tutto di se sarebbe uscito e, quasi come morto, in terra caduto istramazzato.
      Come dispregiò i loro crudeli vizii e promessioni e minaccie244


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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