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      Ma egli ricordando quel nome ch'è sopra a ogni nome, cioè Gesù, incontanente perderono ogni loro potenzia e ardimento, e contro a di lui non poterono fare più in quello luogo, cosa veruna.
      Del quarto campo, là ov'erano diverse gienerazioni di tormenti271.
      Vedendo le demonia che qui non potevano avere lo loro intendimento, tirarono lo cavaliere con grandissima ira nel quarto campo, lo quale era pieno di molti e grandi fuochi; nel quale erano apparecchiate tutte le generazioni de' tormenti che sono. Alquanti v'erano, ch'erano impiccati pe' piedi con catene di fuoco; alquanti per le mani; alquanti per le braccia; altri per gli capegli; altri per le gambe, rivolti co' capi verso la terra, tutti attuffati nelle fiamme di quel fuoco con zolfo puzzolente; altri pendevano in que' fuochi, avendo gli uncini di ferro fitti negli occhi, alquanti negli alari del naso272, alcuno nelle mascielle, altri ne' membri genitali; altri erano messi nella fornacie di quello zolfo, e quivi crudelmente tormentati; altri erano arsi e fritti in padelle di fuoco; altri erano forati con ischedoni di fuoco, e poi arrostiti e tormentati da ogni parte dalle demonia; e poi davano loro bere metalli istrutti. E oltre a questo, discorrevano le demonia sopra a questi miseri, percotendogli e tormentandogli con durissimi fragelli; e brievemente quivi erano tutte le maniere de' tormenti, che pensare o immaginare si potessono. Ancora disse che vidde273 e riconobbe in quello luogo, alquanti ch'erano stati nel mondo suoi compagni e conoscienti.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





Gesù