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      La qual cosa veggendo, desiderava con tutto il cuore d'andare a quella ismisurata chiaritade e bellezza, che veduto avea. E veramente beato è quello uomo e femina, a cui è aperta questa così ammirabile porta. E Cristo benedetto, che infino a qui aveva promesso, che questo suo cavaliere venisse, sì lo volle consolare e onorare per questo modo, che, essendo ancora un poco dilungie alla porta, vide venirsi incontro, i quali uscivano della detta porta, una venerabile precissione d'uomini e femmine317, avendo dinanzi a loro croci bellissime e gonfaloni e cieri nobilissimi, portando in mano ramo di palma sì bella e riluciente, che parieno come d'oro finissimo: ed è questa precissione sì grande e ammirabile, che mai in questo mondo no' ne fu veduta un'altra simigliante. Imperocchè qui vide uomini e femmine di ciascuna religione e d'ongni maniera d'etae318; alquanti vide che quasi parevano arcivescovi, altri come vescovi, altri come abati, alquanti come monaci, altri come calonaci, alcuni come preti; e di ciascun grado e ordine della santa Chiesa. Ed erano tutti costoro vestiti e ornati di sante e ornate vestimenta, le quali si facevano a ciascuno, secondo il suo ordine e stato; ma tutti quanti i cherici, religiosi come laici319, parevano vestiti in quella forma che ad Dio avevano servito nel mondo. E così, con questa grande festa e letizia, ricevettono riverentemente questo cavaliere; e con quegli dolcissimi e soavi canti, che in questo mondo mai non furono uditi, sì lo condussono dentro a quella bellissima porta.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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