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      Ma sì tosto che il cavaliere di Cristo si rivolgieva a loro, solamente col suo isguardo, tutti gli sfolgorava e scacciava da sè, non diciendo eziandìo cosa veruna loro355. E siccome gli ucciegli si levano a volito, quando veggiono alcuna persona presso a loro; così le demonia veggiendo pure l'aspetto e 'l viso di costui, quando a loro s'appressava, tutti si levarono a volito nell'aria, come di lui avessono grandissima paura. E quelle pene e tormenti che prima sostenne al venire, ora al tornare no' gli puoterono nuociere356 nè offendere in alcuno modo. E così in questo modo andando, pervenne sano e salvo a quella magione, nella quale sostenne i primi assalimenti delle demonia nel suo venire. E come vi fu dentro, subitamente v'entrarono que' venerabili uomini vestiti di bianco, che prima gli erano appariti, in quello medesimo luogo, gli quali l'ammaestrarono, come detto è di sopra; e cominciarono a lodare e ringraziare Iddio, e fare grandissima festa e letizia co' lui, della vittoria che Cristo benedetto, gli avea concieduta. E appresso gli dissono: Or ecco, fratello, imperocchè costantemente hai sostenute e portate le pene e tormenti, e per la grazia di Dio se' stato vincitore di tutte; però sappi certamente, che tu se' purgato e mondo di tutti i tuoi peccati. E poi sì lo cominciarono ammaestrare diligientemente, come si dovesse portare iustamente e santamente in questa presente vita di questo mondo; acciocchè alla sua fine egli potesse campare delle dolorose pene e tormenti, che egli aveva veduti e provati, e andare a quella beata grolia che gli era stata mostrata.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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