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      Tali v'ae che piangono, e tali che gridano, e tali che dimandano la morte, e nolla poteano avere. Frati carissimi, lo 'nferno è molto da temere, e questo è dolore sempiternale senza requie.
      E sancto Paulo vide un fiume nero, e quive erano molte bestie diaboline361, e divoravano l'anime peccatrici senza misericordia; perchè no' feceno penitenzia de' peccati loro. E quive si è uno ponte sottile come uno capello, e quive passano tutte l'anime rie362 ; e le buone passano senza dubbio, le peccatrici, secondo l'opere loro. Frati carissimi, nello ferno è grande fame e grande sete e puza e grandi vermini e fummo e molte altre pene date alli peccatori, e seranno messi gl'avolteri cogli avolteri363, l'usorieri colli usorieri.
      E sancto Paulo vide uno dimonio, accapo di quel ponte ch'ha nome Belzebuc, et istà a bocha perta, e gipta fiamma di zolfo. E tutte l'anime passano per questa bocca, e staranno in corpo di quello dimonio. Le buone anime non patiranno nulla pena, et ascende pura et netta; le peccatrici anime tanto vi staranno in corpo di quel dimonio, che seranno messe in fuoco di zolfo e paranno nere come carbone.
      Esanto Paulo vide molte anime peccatrice in quello fiume; e tali v'erano infino le ginochia, e tali infino al belico, e tali infino a le ciglia. E santo Paulo dimandò l'angelo e disse: Chi sono questi peccatori infine le ginochia? Sono gl'avari che intesero pure in guadangnare, e di fare tradimento. E questi che sono infino lo bellico, sono li fornicatori e gl'avolteri, che non fecero penitenza de' peccati loro.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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