Pagina (221/287)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ed egli disse: Figliuoli miei, non abbiate paura, lo signore Iddio m'ha rivelato questa visione, che quella isola che noi fummo, e che arde così, ella non è isola, anzi è un pesce, e sì mangia tutti quelli vengono in tutte queste parti, e ha nome Yeson.
      Come san Brandano truova isola, che si chiama l'isola degli uccelli bianchi.
      E veggiendo da presso un'altra isola, che era quasi la metà di quella donde venivano, che era contro occidente, ed era congiunta con quella quasi per uno miglio, ed era grande, e piena d'erbe e d'alberi e di fiori, e cominciano a volere pigliare porto, e andavano pure a torno. E navicando inverso mezzo dì dalla detta isola, si truova un rivo d'acqua dolce, che dismontava in mare, e giunti al porto, e affermano la nave, e dismontano in terra. E san Brandano comanda che traessono la nave più a terra che potessono, su per lo fiumicello el quale era poco più largo che la nave; e la trassono un miglio, e l'abate rimase solo in nave. E in capo di questo fiume era una fontana onde usciva questa acqua. San Brandano disse: Vedete che 'l nostro Signore ci ha mandati in questo luogo, a stare per fare la Pascua e la festa della Surrexione. E poi disse: Frati miei, se noi non avessimo altra vivanda che questa acqua di questo fiume, sì sarebbe sufficiente per mangiare e per bere, tanta bontà è in lei. E sopra questa fontana sì era uno albero molto grande, et era istorto, e non era molto alto da terra, ed era tutto coperto d'uccelli bianchi, ed eravene tanti che' rami e le foglie erano tutte caricate.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





Figliuoli Iddio Yeson Brandano Brandano Brandano Pascua Surrexione Frati