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      In quel monte pareva vi fosse nature d'animali salvatichi sì come dragoni, leoni, grifoni, e orribili serpenti, e altre brutte cose assai. E in sulla cima di questo monte usciva un grande fiume d'acqua. E volendo san Brandano ischifare questo monte, uno vento gli menò appresso alla riva; e era molta alta, e in su quel monte correva un fiume di sangue vivo. E uno frate di quelli tre che era rimaso coll'abate in compagnia, sì uscì fuori di nave molto tosto, e cominciò andare giuso al fondo della riva; e quando e' fu là giù, incontanente e' fu preso, e egli comincia a gridare subitamente molto forte e diceva: O santo padre, per male mi parti' dalla vostra compagnia; io sono preso, e non so da cui nè perchè, e non ho possanza di ritornare a voi. Incontanente e' frati cominciarono a tor via la nave, volendosi partire dal parto, pregando Iddio; e dicendo: O Signore Iddio, abbi misericordia di noi peccatori. E l'abate guardava pure che faceva quel frate, e quello che era fatto a lui da' dimoni. E lo menavano dall'uno tormento a l'altro molto forte, e viddelo inghiottire nove volte da uno dragone, uscendoli ogni volta di sotto. E veggendo l'abate, che gli era sì forte tormentato da diversi tormenti, allora disse: O figliuolo, tristo a te che mal nascesti in questo mondo, e' mi pare che tu meriti di stare, in coteste pene per li tuoi gravi peccati. E avendo così detto, e' venne uno vento e menò la nave inverso austro; e andando, e' si rivolse indietro per vedere l'isola, onde si erano partiti, e viddono che tutta la montagna ardeva d'un grandissimo fuoco, e molto alto.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





Brandano Iddio O Signore Iddio