Pagina (246/287)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E andando san Brandano di qua e di là; egli domanda: Che è ciò che in questo luogo ha tante cose così belle, e di così gran virtù e bontà e bellezza? Lo procuratore rispuose così: La cagione di ciò si è questa: lo nostro signore Iddio nel cominciamento del mondo, creò questo luogo, e fecielo nel più alto luogo del mondo, e pella sua altezza non venne di qua l'acqua del diluvio. E di ciò ne fe' una ricordanza David profeta in uno salmo che disse: Qui confidit in Domino, sicut mons Sion, non commovebitur in aeternum etc. L'altra ragione si è questa: Quelle ruote del cielo e delle stelle, sì si volgono più dirittamente sopra questo luogo, che sopra niuno degli altri luoghi, perchè v'è l'aura più diretta; e le stelle e i pianeti si volgono dirittamente per ogni tempo di sopra, e maggiore la sua virtù perciò ne viene. Onde non ci è per niuno tempo niuna tenebrìa, e ogni raggio di sole è diritto qui, e delle stelle e degli altri pianeti, e giugnesi per virtù lo mondo di sotto con quello di sopra: per queste cagioni, sì v'è cotali cose e cotante. Qua non è niuna persona, che commetta niuno peccato mortale nè veniale, nè che faccia cosa che non debbia. E andando così parlando insieme tutti quanti, di queste cose maravigliose, le quali noi vediamo; e che talvolta vediamo la terra tutta colorita come azzurro fine, e talora la vediamo lucente come oro fine, e talvolta pareva bianchissima, e talvolta vermiglia, e altri colori assai proprii. È ivi uva in gran quantità e di molte ragioni, l'una buona, l'altra migliore, e di più colori: altra aveva le granella ritonde e grosse e ben piene di dolcissimo vino; l'altra uva aveva lo granello lungo e bello, e somigliava vino.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





Brandano Iddio David Domino Sion