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      Et eciamdio quillo carissimo supra ditto poeta, sì fece fare una cicala o vero cantatrice de rame, per arte de nigromancia incantata, e sì la appicò ad uno arbore co una catinella; e per la efficacia e virtù de la quale cicala, si fogieono da la dita cità tutte le cicali, le quale erano tanto infestante e contrarie a li citatini, per loro brutto cantare, che quasi non poteano de notte dormire, ni si posareno. La quale gracia dura per fin al dì de oge, che da quillo tempo in qua, no sinci trova ni aude niuna, quanto gira lo circoito de la preditta città, in niuno tempo.
      VI.
      Como Virgilio fe' providimento, che potesse tenere la carne ad Napoli,
      fresca e salata.
      Niente de meno, volendo lo ditto Virgilio providere a la utilità de quilli, li quali sentiva449 danno, molte volte, a la carne fresca e salata, imperciò che molti fiate fetiva per un vento austro, lo quale a la ditta cità è molto contrario, imperzò che quando lui suffiava, se corrumpeano le ditte carni; per la quale cosa lo ditto Virgilio fece appendere diversi pezi de diversi carni, per la supra ditta arte magica, in uno arco, alla bucciaria de la piaza de lo mercato vechio, dove, in lo quale tempo, se vendea la carne. Per la virtù de la quale carne appesa per Virgilio, tutta la carne che restava a vendere, sì se conservava per più dì e semmane, senza corucione, e la carne salata se conservava gran tempo senza macula nisuna.
      VII.
      Como Virgilio fece providimento a la conservazione de li frutti e fiuri fruttiferi,
      che lo vento non le guastasse.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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