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      Un giorno avendo saputo che un Bramino dei dintorni dava un gran banchetto per commemorare l'anniversario della morte dei suoi genitori, si presentò non invitato per prendervi parte. I commensali erano in gran numero, ma la profusione delle vivande fu tale che tutti ebbero da saziarsi, e la festa riuscì splendidamente.
      Levate le mense, Iagna Sarma, che non avea trascurato di rimpinzar ben bene lo stomaco, riprese un passo dopo l'altro la via di casa. Via facendo gli capitò di appurare che un altro Bramino, non molto di là distante, dava quel giorno stesso un sontuoso pranzo, anche commemorativo come il primo. Senza stare in forse un sol momento Iagna Sarma vi corre, e piomba nella sala del convito nel punto stesso che i commensali si mettevano a tavola.
      Vedendolo comparire, il padrone di casa, che lo sapeva reduce da un altro banchetto cui aveva fatto grande onore, non potè trattenersi dal ridere.
      - Come mai! - esclamò.- Dopo esservi immortalato alla festa gastronomica di poco fa, trovereste ancora del posto vuoto nello stomaco per distinguervi al mio povero desco?
      Ma il Bramino, non che turbarsi o cercare una qualunque risposta, pigliò posto tranquillamente con tutti gli altri, e mangiò a due ganasce, come se da ventiquattr'ore non avesse preso un boccone.
      Terminato il pasto, il padrone di casa distribuì a tutti i commensali un dono di burro, latte e farina, perchè se lo tenessero per amor suo. Iagnasarma ricevette la parte sua, la mise in tre pentole di creta e andò via. Fatti un centinaio di passi, si fermò per meglio osservare il dono, collocò per terra le tre pentole in fila, le contemplò l'una dopo l'altra con occhio di giubilo e sfogò in queste parole la piena dei sentimenti.


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Il pancia tantra ovvero Le cinque astuzie
Cento e più favole per divertire ed istruire la gioventù
di Viscnù-Sarma
Società editrice Partenopea Napoli
1914 pagine 129

   





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