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      Ma ebbe un bell'aspettare: il morto era più morto che mai e non mostrava per nessun segno di voler diventare un'altra cosa.
      Intanto, i due mendicanti sfuggiti alla strage corsero a denunciare lo scellerato barbiere al governatore della città, narrandogli per filo e per segno l'inganno, la promessa dell'elemosina, il banchetto, l'uccisione del povero compagno e la loro fuga più che precipitosa.
      Il governatore esaminò e vagliò i fatti, trovò che il barbiere era colpevole, e immediatamente, fattolo arrestare, gli fece mozzar netto il capo.
      Mettendo fine al suo racconto, la moglie di Devasarma rinnovò al marito i rimproveri che già gli avea fatti.
      - T'insegni questo esempio, - disse, - a quali pericoli ci espone l'inconsideratezza e che terribili effetti può partorire una risoluzione frettolosa. Quanti mali eviteremmo, se non agissimo senza prima considerare per tutti i versi le conseguenze delle, nostre azioni! E tu pure, se non avessi ciecamente obbedito al primo impulso della passione, non avresti ucciso il nostro fedele icneumone cui siamo debitori della vita del nostro figlio adorato.
     
     *

      * *
      -Giovani principi, - conchiuse Viscnù-Sarma, - voi che mi ascoltaste con tanta attenzione, avrete riconosciuto dagli avvenimenti riferiti quanto sia perniciosa l'imprudenza, e quanto siano funesti i suoi effetti. Il savio non trascura mai di antivedere e calcolare, nè fa cosa alcuna che non ne abbia in precedenza pesato l'importanza e gli effetti perniciosi o benefici.


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Il pancia tantra ovvero Le cinque astuzie
Cento e più favole per divertire ed istruire la gioventù
di Viscnù-Sarma
Società editrice Partenopea Napoli
1914 pagine 129

   





Devasarma Viscnù-Sarma