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      Il governatore gli rispose che si rimanesse la Congregazione centrale nei limiti di sue attribuzioni, e non le trascendesse in cose riferentesi(7) alla politica. Il fatto del Nazari bastò per cattivare a lui la popolare simpatia, e si aperse una sottoscrizione onde erigergli un busto. E per rispondere al governator di Milano, che voleva persino niegare il diritto alla Centrale Congregazione di provocare riforme dal governo, il popolo usò il linguaggio e i mezzi del cospiratore: la stampa clandestina eccitò le passioni politiche: si inventò un linguaggio misterioso di segni, che venne rapidamente appreso ed usato dal popolo, e servì per comunicare le disposizioni dei segreti dirigenti del moto liberale. Non essendo possibile rifiutare il pagamento delle tasse dirette, giacchè colla forza si sarebbero con maggiori danni dei contribuenti percette, si ideò di ricusarsi alle tasse indirette, astenendosi dal fumare e dal giuocare al lotto: con ciò si sarebbe danneggiato l'erario imperiale, e sarebbe stato questo un mezzo per mantener vivo il sentimento d'opposizione liberale e per abituare il popolo all'unione de' propositi.
      Sopravvenne intanto il 1848, e al 2 di gennajo di quell'anno più nessuno si incontrava fumando per le vie, eccettuati gli agenti di polizia e il militare. Ciò diede luogo a parziali collisioni, poichè intorno ai fumatori si aggruppavano i popolani gridando: Abbasso il sigaro, e li fischiavano. Durante quel giorno la polizia lasciò fare, comprendendo che le opposizioni alle dimostrazioni non facevano che dar loro maggior importanza e rendere più tenaci gli oppositori.


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Storia delle cinque gloriose giornate di Milano nel 1848
Antonio Vismara
di Editore Pagnoni Milano
1873
pagine 141

   





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