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      Si potrà censurare la disposizione delle due sedi, municipale e quartier generale rivoluzionario, così distanti l'una dall'altra: ciò non può essere obbietto di censura quando si conosca la ragione che obbligò a trovarsi così distanti quei due ufficii dirigenti della rivoluzione. Abbiamo noi ommesso di dire che allorquando il conte O'Donell veniva scortato come ostaggio in potere del popolo insorto, egli veniva diretto al palazzo municipale; ma, giunta la comitiva nella via del Monte, si scontrò con un centinajo di soldati che fece una scarica contro di essa. Il podestà col prigioniero rifugiossi allora nella casa Vidiserti, e fu per questo fortuito caso che l'autorità municipale, ricapito dei cittadini e quartier generale dei combattenti, si trovò in luogo così remoto dalla sua sede. Ed è per questo che Radetzky, ignorando tal fatto, e ritenendo O'Donell prigioniero in Broletto, diede tanta importanza all'occupazione militare del Broletto.
      Terribile era intanto l'aspetto di Milano!... Barrate le strade, scoverti i tetti, un grandinar continuo di tegole dall'alto, uno scagliarsi violento di sassi dalle finestre, il sibilo delle palle della moschetteria, il rombo del cannone, le grida di gioja furente del popolo insorgente, gli urli e le bestemmie di una soldatesca inferocita nella lotta, un cupo cielo coperto di nubi, e che di quando in quando mandava acqua, - tutto ciò rendeva terribile l'aspetto della città... Ma ciò che infondeva un cupo sentimento di malinconia era il monotono squillo delle trombe del popolo che cupamente echeggiava per l'aere già cupo: - erano desse le campane suonate a stormo!


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Storia delle cinque gloriose giornate di Milano nel 1848
Antonio Vismara
di Editore Pagnoni Milano
1873
pagine 141

   





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