Pagina (38/141)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Quivi una barricata interruppe il suo cammino: barricata assai estesa, che dall'angolo della via degli Osti si appoggiava all'altro lato della piazza. Un colpo di fucile scaricato dalla casa Biumi da un certo Cesana, praticante in legge, e un vaso di fiori lanciato in pari tempo dalla casa di contro, ferirono due soldati, uno de' quali mortalmente, e furono il segnale di un nuovo attacco. Ma non rispose troppo energicamente la truppa, la quale consacrò ogni studio ad aprirsi un varco attraverso la barriera, e con soverchia pena potette ripararsi sotto il Cascinotto, or più non esistente, formato allora da un'ampia tettoja, d'onde poi si partirono. E molestati ad ogni passo, decimati, di numero, stremati di forze, scoraggiati da quella lotta misteriosa e di nuovo genere, raggiunsero il palazzo di Corte e vi si ripararono.
      Partiti appena i soldati dal cascinotto, irruppero dalle case molti ardimentosi cittadini, corsero a quel punto, e con attività prodigiosa si posero ad abbattere quella tettoja onde non avesse più a servir di riparo a nuove truppe sopravvenienti.
      In contrada del Bocchetto pur si combattette: fu lotta di un'ora, ma lotta di leoni: de' soldati molti furon feriti e quattro morti: de' Milanesi si lamentò la perdita di Giovanni Tazzini, giovane di 23 anni circa, bene educato, impiegato nella cavallerizza vicereale. Spazzata la via per un istante, il popolo l'asserragliò di poi, adoperando in gran parte i libri bolletarii presi nell'ufficio del Bollo, ove trovavansi in grande quantità.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia delle cinque gloriose giornate di Milano nel 1848
Antonio Vismara
di Editore Pagnoni Milano
1873
pagine 141

   





Osti Biumi Cesana Cascinotto Corte Bocchetto Milanesi Giovanni Tazzini Bollo