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      .. e poi tradirlo!...
      Verso mezzodì arrivò da porta Romana un pezzo di artiglieria scortato da dodici uomini di cavalleria, e si piazzò a porta Tosa: la pugna era accanita: un colpo di cannone colpì il campanile di S. Pietro in Gessate, ma non l'atterrò. - Più tardi arrivarono a porta Tosa altri due cannoni, i quali vennero piazzati avanti la birraria, aprendo tosto il lor fuoco: verso sera la mischia si rallentò, e i popolani s'approfittaron delle tenebre per restaurare le barricate, rinforzarle con nuove opere, e prender posto nelle vicine ortaglie.
      A porta Ticinese un fatto d'arme al tenente delle guardie di Polizia al ponte delle Pioppette procurò armi e munizioni al popolo. - Alla Vettabbia si combattette per alcune ore contro soldati del reggimento Reisinger, cinque dei quali furon fatti prigionieri per opera di una donna; della Battistotti di cui abbiam già parlato. - A S. Calocero cento soldati che stavano a guardia della casa Orelli, in cui alloggiava il lor colonnello, tennero vivo per tutto il giorno il fuoco di fucileria: il popolo, nel dar loro l'attacco, potette togliere ad una compagnia di soldati due forgoni carichi delle robe del colonnello e il cavallo carico di munizioni da guerra destinate ai cento soldati di guardia alla casa Orelli: l'ufficiale fu ferito e steso al suolo, diversi soldati rimasero feriti, gli altri fuggirono: fra que' popolani combattenti si distinsero Giacomo Colombo, Borletti, e Biancardi. - Altrove in porta Ticinese si distinse molto anche Giovanni Onetti che pugnò disperatamente tutto il giorno.


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Storia delle cinque gloriose giornate di Milano nel 1848
Antonio Vismara
di Editore Pagnoni Milano
1873
pagine 141

   





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