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      Oltre di che io credo non sarà difficile col tempo immaginare de’ mezzi per ottenere cotesto necessario accostamento, e discostamento dello scudo più speditamente, e con un moto uniforme, e con minor incomodo. Dirò anche che sto per metter mano ad un meccanismo assai semplice onde venirne a capo. Una molla, che al premere della mano, od al girar d’una cordicella o staffa, alzi, ed abbassi lo scudo, promette di dispensarmi da molta parte d’incomodo. Oppure in altra forma lo scudo portato da un pendolo, cui dia moto una ruota, e un peso, e che vada a baciare a destra, e a sinistra due piatti, ossia faccie di mastice elettriche, e così andando, e venendo incontri nel mezzo da salutare con le scintille un conduttore, o la caraffa, mi rappresenta un doppio apparato, che per la ragione della celerità de’ movimenti potrà darmi effetti molto più che duplicati.
      Ma infine io dichiaro col miglior cuore che non ho l’abilità di riuscir bene in simili costruzioni meccaniche; che d’altra parte non è questo il mio scopo principale; e che per quanto io tenga conto, e lo tengano tutti quelli, innanzi a cui ho mostrate in esteso l’esperienze, dei comodi che ne offre l’Elettroforo, io valuto assai più i lumi che mi si vanno svolgendo su diversi punti della teoria elettrica: intorno a che pubblicherò fra non molto le mie osservazioni già in parte comunicate al Signor Dottor Priestley 35.
      ARTICOLI DI TRE LETTERE36
      Scritte al Sig. Canonico Fromond.
      Como 26 Ottobre 1775.
      Aspetto con impazienza le osservazioni vostre sulla migliore struttura dell’Elettroforo.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte prima
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 227

   





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