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      Siano due verghe metalliche, di egual diametro, una lunga 1 piede, e l’altra 5. S’infonda alla prima tanto di elettricità, che giunga a vibrare un elettrometro annesso a 60 gradi: se in questo stato si farà toccare quella all’altra verga, l’elettricità compartendosi equabilmente ad ambedue, diminuirà di tensione tanto appunto, quanto la capacità si trova ora accresciuta, cioè 6 volte: lo chè ci farà vedere l’elettrometro, discendendo dai 60 ai 10 gradi 55. Così se l’istessa quantità di elettricità venisse a diffondersi in un conduttore 60 volte più capace, non rimarrebbe che 1/60 della primiera tensione, cioè un grado solo: come viceversa la tensione di 1 sol grado di cotesto gran conduttore, o d’altro qualunque, salirebbe a 60 gr., ove la di lui elettricità venisse a raccorsi, e condensarsi in una capacità 60 volte minore.
      XXXIV. Or non solo conduttori di mole, e massa diversi hanno diversa capacità; ma anche l’istesso conduttore può averne una maggiore, o minore, secondo varie circostanze; alcune delle quali non sono per anco state considerate, come si conviene. È stato osservato che l’istesso conduttore acquista, o perde in capacità, a misura che si aggrandisce, o si ristringe di superficie; secondo che una catena metallica ex. gr. si dispiega in lungo, o si ammucchia; secondo che vari cilindri contenuti un nell’altro, (come quelli d’un canocchiale) si traggono fuori, o si fanno rientrare ec. Quindi si è concluso generalmente che la capacità non è in ragion della massa, ma bene in ragion della superficie del conduttore, come Franklin ha dimostrato appunto coll’indicato sperimento della catena.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte prima
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 227

   





Franklin